Uno dei libri che ricevetti molti anni fa da mio padre, che tristezza non lo trovo più...
Le gioie violente hanno fine violenta, e muoiono nel loro trionfo come il fuoco e la polvere che si consumano in un bacio. Il miele più soave nausea per la troppa dolcezza, e basta assaggiarlo, per non averne più desiderio. Amatevi, dunque, con misura; così l'amore durerà più a lungo. Chi è troppo veloce, arriva tardi, come chi va troppo lentamente.
"Ci imponiamo di non aspettarci niente, ma nel cuore in realtà la speranza non si spegne mai."
domenica 4 novembre 2012
venerdì 31 agosto 2012
Eternal sunshine of the spotless mind!
How happy is the blameless vestal's lot!
The world forgetting, by the world forgot.
Eternal sunshine of the spotless mind!
Each pray'r accepted, and each wish resign'd.
lunedì 13 agosto 2012
giovedì 9 agosto 2012
martedì 17 luglio 2012
Alzare gli occhi al cielo
Camminavo sulle punte e le guardavo di continuo, perchè non ero capace di alzare gli occhi al cielo. Avevo le mie ragioni. Il cielo mi faceva paura. E anche la terra. Mio Zio mi diede un consiglio sensato: mentre cammini, solleva il mento come se dovessi tendere un filo da li all'ombelico. Ci provai, sul serio. Ma andai a sbattere contro un palo. In fondo la mia vita è la storia dei tentativi che ho fatto di tenere i piedi per terra senza smettere di alzare gli occhi al cielo.
sabato 14 luglio 2012
Non essere amati più
Non essere amati è una sofferenza grande, però non la più grande. La più grande è non essere amati più. Nelle infatuazioni a senso unico l'oggetto del nostro amore si limita a negarci il suo. Ci toglie qualcosa che ci aveva dato soltanto nella nostra immaginazione. Ma quando un sentimento ricambiato cessa di esserlo, si interrompe brutalmente il flusso di un'energia condivisa. Chi è stato abbandonato si considera assaggiato e sputato come una caramella cattiva. Colpevole di qualcosa d'indefinito. Così mi sentivo io.
Fai bei sogni - M. Gramellini
Fai bei sogni - M. Gramellini
giovedì 12 luglio 2012
martedì 10 luglio 2012
«E lui ti dice che sei bella e tutt'a un tratto lo sei.
Ma ho una notizia da darvi: è un gran casino, in realtà, un gigantesco incubo che vi esploderà in mano. Non avete idea del pasticcio in cui vi siete ficcate. L'amore non è un gioco.
Le persone ci si tagliano le orecchie.
Ci si buttano dalla Torre Eiffel, oppure vendono tutto quello che hanno per trasferirsi tipo in Alaska e vivere con gli orsi grizzly, e poi finiscono sbranate e nessuno le sente urlare aiuto. Ecco com'è: innamorarsi è piú o meno come essere divorati da un grizzly.
E credetemi, io lo so».
Storia catastrofica di te e di me - Jess Rothenberg
venerdì 6 luglio 2012
giovedì 5 luglio 2012
Nothing last forever.
Everyday
With every word whispered we get more far away
The distance between us makes it so hard to stay
But nothing last forever, but be honest babe
It hurts but it may be the only way
mercoledì 4 luglio 2012
Volevo solo guardarti dormire
La luna blu - Massimo Bisotti
lunedì 2 luglio 2012
Senza Luna
Ciao, inizio spesso con ciao a scrivere questi giorni. Forse penso che qualcuno possa leggere quello che sto scrivendo, e soprattutto possa leggerlo mentre lo scrivo. Invece siamo io e te foglio bianco. Sai è dura averti qui davanti, così vuoto. Che tu sia di carta o sullo schermo del computer. Io che mi sento piena ho voglia di svuotarmi in te e quasi spero di riuscire a non rimanere niente. Ma non è possibile, non funziona. Per quanto mi sforzi di trasformare i miei pensieri in parole gli spazi non bastano, ma non gli spazi sul foglio, gli spazi nella mia testa. Non fanno uscire tutto e quello che fanno uscire lo fanno uscire male.
Oh Luna, un pensiero ti riempie: se un giorno il Sole si spegnesse? Lei non ha luce propria e il meraviglioso candore che sprigiona la sua veste ogni sera è lucentezza riflessa. Tutto dipende dal Sole. E se il Sole non ci fosse? Se se ne andasse senza più tornare senza neanche avvertire? Lo so Luna, ti ha promesso che sarebbe rimasto al tuo fianco per l’eternità, ha fatto milioni di promesse, ma le promesse valgono meno di quelle nuvole che ogni tanto ti offuscano il volto e che con un soffio di vento corrono via. Le promesse come le nuvole sono belle ma effimere.
Provo a raccontarti qualcosa. Ho guardato la Luna, è successo ieri notte. Guardo spesso la Luna, anche se fa male. La osservo perché è mia, non nel senso che mi appartiene, ma nel senso che non posso stare senza di lei. Come due persone che si amano. Non si appartengono, nessun individuo può appartenere ad un altro, neanche un cane con il proprio padrone. Eppure così come due esseri che non possono vivere l’uno senza l’altro si affiancano e più che appartenersi finiscono per essere un’unica entità. Come me e la Luna. La osservo perché è triste e sola, anche se sembra circondata da stelle, ma esse sono in realtà a milioni e milioni di anni luce. Le odia. Le stanno intorno solo per farla sembrare egoista e troppo orgogliosa per mostrarsi felice. Invece i suoi crateri sono veri, sono vere le sue ferite, sono profonde le sue inquietudine. Non c’è un cerotto abbastanza grande da metterci su, non c’è pelle che possa cicatrizzare. Solo miliardi di piccoli granelli scintillanti che non ricordano neanche che forma avessero quando ancora erano uniti. Forse quella di un cuore.
Oh Luna, un pensiero ti riempie: se un giorno il Sole si spegnesse? Lei non ha luce propria e il meraviglioso candore che sprigiona la sua veste ogni sera è lucentezza riflessa. Tutto dipende dal Sole. E se il Sole non ci fosse? Se se ne andasse senza più tornare senza neanche avvertire? Lo so Luna, ti ha promesso che sarebbe rimasto al tuo fianco per l’eternità, ha fatto milioni di promesse, ma le promesse valgono meno di quelle nuvole che ogni tanto ti offuscano il volto e che con un soffio di vento corrono via. Le promesse come le nuvole sono belle ma effimere.
Lancio uno sguardo al cielo per controllare se sei tornato. Ho visto che c’è luce, è effettivamente giorno, ma tu che eri così grande e bello non ci sei. Non mi cerchi. Non posso farci niente se anche questa sarà una notte senza Luna. E’ normale. E’così. Senza di te.
venerdì 29 giugno 2012
Il teatro della notte
Stasera la dolce e fragile ballerina vestita di bianco argenteo è caduta, le luci sono calate sul sipario e si intravede solo un angolo del suo abito, ora macchiato di rosso. Sta sanguinando ma nessuno la aiuta, eppure era lei la protagonista della scena. Aspetta nel buio dalle sfumature blu che qualcuno gli tenda una mano onesta e forse questa volta non le basterà una mano. Questa volta le servirà anche un abbraccio, sarà necessario anche un grande cuore, le servirà qualcuno a cui non importi quante volte lei inciampi, lui sarà al suo fianco a rialzarla e sorreggerla. Se poi un giorno lei non avesse più le forze per continuare, se le gambe non le reggessero più, lui si sdraierebbe al suo fianco e insieme osserverebbero il cielo, magari alla ricerca di una stella cadente.
martedì 24 aprile 2012
domenica 18 marzo 2012
White Soul
Seduta alla panchina della fermata degli autobus, come ogni giorno da ormai cinque anni. Capelli lunghi e castani che brillano come fili di rame al sole, lo stesso filo di rame che si raggomitola negli occhi marroni, grandi e pensierosi. A cosa pensa quella ragazza stretta nel suo giubbotto a scacchi con due buchi alle maniche per mettere i pollici? (Li ha fatti lei con un paio di forbici per coprire quelle mani grandi e bianche, sproporzionate rispetto ai polsi sottili e fragili)
C’è tanto nero in lei: la sciarpa avvolta al collo fin sotto le labbra cremisi e carnose, lo smalto alle unghie, il piercing all orecchio sinistro e, immancabile, la matita intorno agli occhi che le cola come se piangesse.
Tanto nero intorno a lei ma solo bianco nell’anima.
Bianco come la fredda neve che cancella del mondo ogni colore, bianco come le sempre differenti nuvole, bianco come la scia dell aereo a cui ha affidato i suoi sogni e come i petali della margherita che ha strappato alla ricerca di un: m’ama!, bianco come il vuoto.
Rainy Day
Capelli rame osserva la pioggia che tutti dicono stia cadendo mentre per lei sta volando.
Lei e i suoi punti di vista, le sue convinzioni, i suoi pensieri sempre opposti al resto delle persone che conosce. Non si sente compresa e annega le sue strambe fantasie con violenza, impedisce loro di respirare, di prendere vita.
Vorrebbe essere capace di mostrare quel suo mondo interiore, di proiettare il film che le scorre davanti agli occhi nel cielo sopra la sua testa, sopra la testa di colui che ama. Capelli rame, allora, costruisce un mosaico del suo mondo e i frammenti che lo compongono sono i disegni che lascia sul banco ogni giorno e ogni giorno vengono cancellati; le fotografie scattate confondendo il battito del proprio cuore con il “click” dell’obiettivo; le parole che scrive nel suo diario, a volte senza un senso, solo perché hanno un bel suono. Frammenti parte di un’infinito mosaico.
Capelli rame osserva la pioggia distorcere la percezione del mondo nel suo colore, nel suo rumore e nel suo profumo, desidera essa stessa diventare pioggia. Corre fino ad inzupparsi completamente i vestiti e le scarpe, ma con i capelli bagnati appiccicati al viso sorride, la pioggia vola verso il cielo e anche lei si sente leggera, sente che il suo mondo non è più solo dentro di lei.
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