Le gioie violente hanno fine violenta, e muoiono nel loro trionfo come il fuoco e la polvere che si consumano in un bacio. Il miele più soave nausea per la troppa dolcezza, e basta assaggiarlo, per non averne più desiderio. Amatevi, dunque, con misura; così l'amore durerà più a lungo. Chi è troppo veloce, arriva tardi, come chi va troppo lentamente.
"Ci imponiamo di non aspettarci niente, ma nel cuore in realtà la speranza non si spegne mai."
giovedì 11 agosto 2011
Fra il paradiso e l'inferno ci sono sedici piani.
Fra il paradiso e l'inferno ci sono sedici piani ed io ho corso sulle scale di questa realtà gettandomi tra le fiamme. Ogni cosa brucia, ogni cosa va in fumo, di ogni cosa rimane cenere... ogni cosa tranne Una. Cercavo un angelo, ma ora basta, solo uomini terreni. Qualcuno che si sporchi le mani per difendere le proprie promesse, che non abbia bisogno di ali ma solo di braccia capaci di sorreggere, che ti impedisca di lasciarti cadere. Anche se le gambe ancora tremano, Romeo, tu mi copri col tuo caldo mantello nero e mi tieni forte la mano, dici: "amore mio" ed io non ho più freddo, non ho paura, quindi ti amo.
giovedì 4 agosto 2011
...and smile
Mi hai rapito.
Uomo del mistero, sorriso enigmatico, respiro soave, mano leggera e beffarda, mi hai rapito. Le tue nude labbra mi hanno stregato, non trovo cura, non cerco cura, non voglio più cura. Non ho le forze per resisterti, non mi oppongo al gentil sortilegio, ora incantami.
domenica 31 luglio 2011
Hai paura del buio?
La banalità è per noi l'unica cosa immorale e lasciamo che la notte ci nasconda sotto il suo manto nero-blu.
Ti giri intorno con aria sospetta, hai paura del buio? pensi che perdendo la capacità di vedere poi potresti perdere anche te stesso? Non preoccuparti posso essere i tuoi occhi, posso guidarti io.
Lo sai, il buio conosce noi ma noi in esso spesso non ci riconosciamo, qui le ombre si confondono, danzano e si fanno beffe dell'ignoto. Ricorda che dove c'è ombra c'è anche luce.
Il sonno ti prende e non riesci a ribellarti solo l'alba fà risorgere i tuoi occhi sul mio volto. Allora sorrido e anche tu sorridi ma vorrei sapere cosa dicono quei sospiri che mi fai.
Stringi forte la mia gracilità senza spezzarmi, facilmente cado in pezzi riducendomi in piccoli frammenti di niente.
Mia musa, sogno che vorrei vivere ogni notte, resta aggrovigliato nel mio petto che io ora abbraccio il tuo pensiero e non lo lascio andare.
venerdì 29 luglio 2011
Siamo rimasti solo voce.
Non abbiamo più peso, né corpo, né vita, siamo soltanto voce.
La voce che si spande nei canali della quantità, la voce rinchiusa, asserragliata a spurgare, incarcerata. La voce dai motel, la voce rimasta impigliata nella rete dei telefoni, delle strade, dei binari.
Siamo rimasti Voce, senza più corpo, sul bordo della nostra gioventù, sull’orlo di come sarebbe dovuta andare. La voce delle serenate, che ci echeggiano nelle orecchie, e non ci lasciano in pace.
Puniti dalla troppa passione, ci si è portati al punto di rimanere fermi davanti ai bivi.
Allora ci è voluto il ritiro, l’impresa e l’epopea.
La voce è diventata la nostra divinità, il nostro nume.
Essa soltanto ci tutela e conserva, ci riproduce, che ci ha infebbrato la vita, ingravidati, e solo la voce è rimasta per sgravare quella colica di immaginazione, quel mare grosso che ci ha sollevati fino a dove Dio si è fatto intravedere e poi ancora, ci ha annegati, ributtati dalla parte di sotto. La voce è la nostra barca, il nostro confine, quel che resta di noi, l’eco della nostra voce, rimbalzante per tutti gli spigoli dai quali ci siamo intravisti.
La voce, eco della visione.
giovedì 28 luglio 2011
una cosa importante...
mercoledì 27 luglio 2011
Ascolta
sabato 23 luglio 2011
Black out
giovedì 21 luglio 2011
If everybody in the world loved everybody in the world what a glorious world.
martedì 19 luglio 2011
Mai ti si concede un desiderio senza che inoltre ti sia concesso il potere di farlo avverare.
Non si muore tutte le mattine.
Ha vissuto addirittura morendo, covando la morte in sè, se l'è tenuta attaccata, ben stretta, senza distinguerla, ed è morto cento volte al giorno.
È la vita... ma è certo, non si muore tutte le mattine, si muore una volta sola.
The Last song I'm wasting on you
lunedì 18 luglio 2011
L'amore è cieco e la follia sempre lo accompagna
martedì 28 giugno 2011
Il dilemma del porcospino
“Una compagnia di porcospini, in una fredda giornata d’inverno, si strinsero vicini, per proteggersi, col calore reciproco, dal rimanere assiderati. Ben presto, però, sentirono le spine reciproche; il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo l’uno dall’altro. Quando poi il bisogno di scaldarsi li portò di nuovo a stare insieme, si ripeté quell’altro malanno; di modo che venivano sballottati avanti e indietro tra due mali, finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca, che rappresentava per loro la migliore posizione. ”
(A. Schopenhauer, Parerga e Paralipomena, II, 2, cap. 30, 396)
Il dilemma del porcospino afferma che tanto più due esseri si avvicinano tra loro, molto più probabilmente si feriranno uno con l'altro. Ciò viene dall'idea che i porcospini possiedono aculei sulla propria schiena. Se si avvicinassero tra loro, i propri aculei finirebbero col ferire entrambi. Questo è in analogia con le relazioni tra due esseri umani. Se due persone iniziassero a prendersi cura e a fidarsi l'uno dell'altro, qualsiasi cosa spiacevole che accadesse ad uno di loro ferirebbe anche l'altro, e le incomprensioni tra i due potrebbero causare problemi ancora più grandi. Eppure i porcospini hanno bisogno di stare vicini per scaldarsi a vicenda. Da questa contraddizione nasce il dilemma.
Presto ci si rende conto che crescere non è altro che un continuo avvicinarsi e allontanarsi l’un l’altro, finchè non si trova la distanza giusta per non ferirsi a vicenda.
domenica 26 giugno 2011
Tu è una parola troppo piccola per contenere tutto ciò che sei per me.

La felicità è davvero come le nuvole, che cambiano forma in ogni momento. Brillano dorate, poi sprofondano nel grigio, non si fermano nemmeno un attimo, mai uguali a se stesse. Anche il tempo, per quanto splendido sia, come per capriccio, o per scherzo, finisce per fuggire troppo in fretta.