"Ci imponiamo di non aspettarci niente, ma nel cuore in realtà la speranza non si spegne mai."

lunedì 14 marzo 2011

- Ora puoi immaginare di stare su stò letto, con me a fianco, mentre ci diciamo un pò di cazzate delle nostre.

Mi immagino la stanza con una luce calda e soffusa, credo sia la lampada sul comodino nero. Mi immagino te, nel mezzo del letto con delle profumate lenzuola blu, te lo sei comprato matrimoniale per stare più comodo ma forse ora te ne penti perché tutto quello spazio vuoto vicino a te ti fa sentire più solo. Indossi una bella maglia comoda e tieni il telefono vicino perché stai aspettando un messaggio, intanto fissi il soffitto, ti vedo incurvare leggermente la bocca, stai sorridendo... chissà cos'è che ti solletica un poco l'anima in questa malinconica notte, forse stai pensando a me e alle cavolate che dico di solito.

E ora ci sono anchio, siamo lì distesi entrambi a pancia all'aria, questo piumone panna è davvero soffice. Osservo le pareti, non sono perfettamente bianche ma hanno qualche sfumatura celeste pastello, prima non ci avevo fatto caso. La tua stanza è in mansarda e la finestra è piccola sul soffitto, oggi non entra molta luce. E' un pomeriggio qualsiasi di una uggiosa giornata di Marzo ma se siamo insieme chi se ne importa di che tempo fa. Ridiamo, io rido un sacco, tanto che cerco di affogare le risate nel cuscino. Dovresti vedere la faccia che fai quando dico le mie solite stupidaggini, ci rimani di sasso o come diresti tu: you make me die.
Sai potremmo far finta di essere su un altro pianeta, fuori dalla via lattea, lontani anni luce da stà gente che ci fa solo stare male... ce l'inventiamo noi una nuova galassia, sognare non è peccato!


Ora torno alla vita reale però. Metto un dosatore a questi pensieri sennò, me lo hai detto anche te, non mi regolo.

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